Mondo Cattolico

Il circo della Farfalla

“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nell’ avere nuovi occhi”.   Voltaire

Il cortometraggio The Butterfly Circus (Il circo della farfalla), porta con se importanti riflessioni sulla vita, è stato interpretato da Nick Vujicic nel ruolo di Will, l’uomo senza nessun arto, che tale è non solo nel film ma anche nella vita: affetto dalla rarissima tetramelia, è privo di tutti e quattro gli arti.

La storia del film mostra ciò che avviene nella maggior parte delle persone: la tendenza a giudicare gli altri dalle apparenze, e a guardare noi stessi concentrandosi su cosa non va, su ciò che ci manca. Questo atteggiamento verso noi stessi ci mette nella condizione di non ritenerci degni di vivere piena felicità.

Nel film, Il signor Méndez è il proprietario di un circo che per caso si ferma in un luna park e visita il “padiglione delle mostruosità umane”, dove c’è anche Will, che se ne sta in mostra e attende che gli amanti dello strano spettacolo sfilino davanti a queste “strane” persone:
“Una perversione della natura – se così lo si può chiamare – un uomo, a cui Dio stesso ha voltato le spalle!”, dice chi presenta questo macabro show quando apre la tendina e mostra Will agli spettatori.

Ma qualcosa cambia quando Will per caso incontra il signor Méndez: lui guarda Will con occhi diversi.
Will prima lo rifiuta, ma poi lo segue. Il signor Méndez dirige un altro tipo di spettacolo: “Signori e signore, ciò di cui ha bisogno questo mondo è di un po’ di stupore”. Il suo circo porta in pista artisti che si “muovono pieni di forza, colore ed eleganza”, ognuno di loro ha da presentare qualcosa di “straordinario”, ognuno di loro ha trovato qualcosa in cui eccellere, qualcosa di positivo da “ammirare”.

A contatto con loro Will praticamente “rinasce”, sfidato dalla frase di Méndez: “Se solo tu potessi vedere la bellezza che può nascere dalle ceneri, se tu potessi vedere ciò che di meraviglioso c’è in te”.
Will capisce che quegli attori del Circo sono “rinati” dalle ceneri della loro precedente vita…..
Ma Will è perplesso e non crede di farcela. “Un vantaggio su tutti loro tu ce l’hai” – gli dice Méndez – “più grande è la lotta e più glorioso il trionfo!”.

Questa frase suona per Will come una legge della vita, una vita che anche lui può afferrare! In loro compagnia e grazie alla loro umanità, specialmente quella di Méndez, Will subisce la meravigliosa metamorfosi, come quella del bruco che diventa farfalla, che poi spicca il volo.

Will nel circo del signor Méndez trova qualcosa di straordinario in cui lui può eccellere.
Adesso Will riesce a mostrare il meglio di sé, e il pubblico è testimone mentre Méndez lo presenta –commosso- al pubblico per la prima volta: “Signori, ora vedrete un’anima coraggiosa mentre imbroglia la morte salendo fino a 50 piedi in aria e saltando dentro questa piccola piscina”.

Will ha trovato la sua strada: Il bruco è diventato la farfalla cui allude il nome del circo.

Questo ci insegna quanto è grande il potere della capacità di meravigliarsi e di saper guardare oltre l’apparenza.

Non è importante dove sei ora, è importante dove stai guardando: qualunque sia la nostra condizione attuale: mentale, fisica o sociale, il cambiamento è sempre possibile.

Ognuno di noi possiede infinite potenzialità e punti di forza che possono emergere e farci eccellere, farci sentire “straordinari”, e fare cambiare la visione che abbiamo di noi stessi e del mondo che ci circonda.

L’autocommiserazione ed il vittimismo non fanno altro che ingabbiarci in un vortice negativo che ci porta inesorabilmente verso il basso. Guardiamoci con occhi diversi, guardiamo gli altri con occhi diversi, aiutiamoli a vedere le loro potenzialità e risorse, e a puntare su quello che c’è, non su ciò che manca.

“Se non ricevi un miracolo… diventalo!”  – Nick Vujicic

NOTE: Nick Vujicic, ha imparato a utilizzare i suoi «piedi» per scrivere, usare il computer, radersi, versarsi un bicchiere d’acqua. Si è laureato in economia, gira il mondo come conferenziere «motivazionale».
È direttore dell’organizzazione Life without limbs («Vita senza arti») e ha scritto il libro: “Senza braccia, senza gambe, e senza preoccupazioni”. «Ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo» – dice –, testimone vivente di come non esistano vite senza valore, indegne di essere vissute, se non nella mente di chi le vive pensando di non meritare la felicità, in qualunque condizione si possa venire a trovare.

scritto da.Giovanni Grisotti   Consulente in Prevenzione Primaria ed esperto in psicosomatica .

fonte:http://www.prevenzioneprimaria.it/2013/05/il-circo-della-farfalla-fai-della-tua-vita-un-meraviglioso-spettacolo/

 

 

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